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Dalla scimmia al bambino

Messa così, «dalla scimmia al bambino», l’espressione può suonare persino offensiva. È vero. Eppure questa linea genetica o, se vogliamo, di discendenza è stata battuta dal grande Vygotskij senza voler fare un torto a nessuno.

La scimmia, l’uomo primitivo e il bambino

Nel volume dall’omonimo titolo, che Vygotskij, filosofo russo, ha scritto a “due mani” con Lurija, i due studiosi hanno saputo collegare le teorie di Darwin sull’evoluzionismo al campo della psicopedagogia.

Con quali risultati?

Con enormi risultati, poiché oggi grazie ai due psicopedagogisti e teorici sappiamo in che modo si sono evolute le funzioni psichiche superiori dell’uomo.

Se si pensa alla storia dell’uomo come ad una storia del comportamento umano, si può affermare che lo sviluppo psicologico procede su tre livelli progressivi.

Vi sono anzitutto gli istinti, poi i riflessi condizionati, poi le facoltà intellettive.

«Negli istinti degli animali si intravede il prototipo delle emozioni umane», sostengono Vygotskij e Lurija, mentre «nelle condizioni primarie dei riflessi, studiati nei laboratori, la psicologia vede le basi dalle quali si è sviluppata tutta l’attività complessa dell’uomo come prodotto della corteccia cerebrale».

Gli esperimenti di Köhler

Solo con gli esperimenti condotti dal tedesco Köhler la psicopedagogia russa ha potuto trovare l’anello mancante: il punto di congiunzione tra biologia e psicologia.

Tali esperimenti hanno potuto mostrare in che cosa il comportamento della scimmia somiglia a quello umano (che da quello origina).

Il tratto più essenziale dell’intelletto umano – l’invenzione e l’uso degli strumenti – risale nel suo sviluppo al comportamento delle scimmie, che pure, in certe condizioni, sono capaci di scoprire ed usare gli strumenti più semplici.

Le basi dell’adattamento attivo

Inventare e usare degli strumenti per sopravvivere e migliorare la propria qualità o speranza di vita significa, in una parola cara a Piaget, adattarsi.

La nostra intelligenza, intesa come capacità di adattamento attivo, deriva dalla scimmia e approda alla specie umana per il tramite della scimmia antropoide.

Così, bambini, primitivi e scimmie hanno in comune una capacità: quella di ideare e costruire da sé dei mezzi per raggiungere uno scopo.

La psicologia osserva come nei giochi del bambino traspaiono, si sviluppano e si formano le future inclinazioni, le abilità e capacità. Nelle fantasie infantili maturano quegli elementi di immaginazione creativa, che serviranno poi da base all’attività artistica e scientifica dell’uomo.

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